La aha!infoline risponde
A che cosa devo prestare attenzione se ho un’allergia agli acari della polvere? Non tollero alcuni alimenti, che cosa posso fare? Quali prodotti sono adatti alla mia pelle sensibile?
Indice:
Queste sono alcune tra le domande più frequenti che vengono poste alle nostre consulenti della aha!infoline. Su questa pagina, trovate una piccola selezione di esempi. Per qualsiasi dubbio, non esitate a comporre lo 031 359 90 50.
L’elenco sottostante viene regolarmente completato. Tenete sempre presente che le risposte non sostituiscono la visita dallo specialista medico. Alla aha!infoline non vengono effettuate diagnosi o prescritte terapie!
Giugno 2022
Lo smog estivo peggiora i sintomi del raffreddore da fieno
Domanda:
Cara aha!infoline, d’estate uso molto la bicicletta, anche per andare al lavoro in città. So che i gas di scarico di auto e moto sono nocivi per la salute e i polmoni, d’altro canto mi piace mantenermi fisicamente attivo… Ho tuttavia notato che i sintomi del mio raffreddore da fieno stanno peggiorando. È possibile? Sportivi saluti, R.
Risposta:
Caro R., sì, è così, gli inquinanti atmosferici effettivamente potenziano l’effetto allergenico dei pollini. Gli ossidi di azoto e l’ozono presenti soprattutto nello smog estivo dovuto al traffico irritano le mucose che, se raggiunte pure dai pollini, possono reagire con sintomi allergici più pronunciati del solito.
Come se questo non bastasse, i pollini stessi sono resi più aggressivi dai gas di scarico. Le particelle gravate da sostanze chimiche come nitrati o solfati risultanti dai processi di combustione che si verificano nei motori e nell’industria modificano le proteine dei granuli di polline e ne aumentano l’allergenicità, in particolare nei centri urbani, dove la concentrazione di inquinanti atmosferici è maggiore. È quindi molto importante trattare il raffreddore da fieno con i farmaci appropriati ed evitare nel limite del possibile il contatto con pollini e gas di scarico.
Nel suo caso, questo potrebbe voler dire assumere un antistaminico prima di montare in sella quando la concentrazione di pollini nell’aria è elevata (può verificarla nella nostra app «Pollini-News») e sciacquare regolarmente il naso con sale marino per tenere pulite le mucose. Oppure utilizzare anche i mezzi pubblici.
Cari saluti e buona estate! Noemi Beuret, esperta di aha! Centro Allergie Svizzera
Gennaio 2022
Freddo e pomfi pruriginosi
Domanda:
Cara aha!infoline, sabato scorso volevo andare a slittare con la mia famiglia ma, non appena all’aperto – era davvero freddissimo – ho improvvisamente sentito un gran prurito alle mani e al viso, dove si sono poi formati pomfi rossi, come se fossi finita nelle ortiche. Di che cosa potrebbe trattarsi? Cari saluti, U.
Risposta:
Cara U., pelle arrossata e pomfi pruriginosi sono tipici sintomi di un’orticaria. Dato che i suoi disturbi si sono manifestati al passaggio dal caldo al freddo, presumibilmente si tratta di un’orticaria da freddo, ipotesi rafforzata dal fatto che i pomfi sono comparsi sulla pelle esposta all’aria. È probabile che ottenga lo stesso risultato dal nostro test dell’orticaria.
Per avere una conferma, le consiglio di rivolgersi al medico, che sulla base di test può stabilire che cosa ha provocato la reazione cutanea.
L’orticaria da freddo non è purtroppo curabile, ma si possono lenire i sintomi ad esempio riducendo gli stimoli del freddo con abiti caldi, guanti e creme grasse. Se questi accorgimenti non dovessero bastare, si può ricorrere agli antistaminici.
C’è però anche una buona notizia: l’orticaria da freddo di norma scompare spontaneamente dopo un certo tempo, in genere quattro-cinque anni.
Sonja Hartmann, esperta aha! Centro Allergie Svizzera
Dicembre 2021
Reazioni cutanee e prurito dopo un punch e il vin brûlé?
Domanda:
Cara aha!infoline, dopo una tazza di vin brûlé la mia testa ha letteralmente incominciato a bruciare: le guance sono diventate rossissime e scottavano, il naso ha preso a colare e sulle braccia si sono formati pomfi pruriginosi. Ho scoperto di non tollerare nemmeno il punch senz’alcol, già al secondo sorso tutta la bocca prude in modo insopportabile. Che cosa sta succedendo? Cari saluti, V.
Risposta:
Caro V., all’origine dei suoi disturbi vi sono probabilmente due ingredienti: il vino rosso e le spezie. Nelle persone intolleranti all’istamina, il vino rosso, che ha un elevato tenore di questa sostanza, può provocare i sintomi da lei descritti. Si presume che insorgano quando la quantità di istamina assunta col cibo non riesce a essere gestita dagli enzimi preposti al suo abbattimento. In genere non è necessario seguire una rigida dieta povera di istamina, le consigliamo però di evitare il vin brûlé. Se manifesta regolarmente sintomi come quelli descritti e si sente limitato nella sua qualità di vita, le raccomandiamo di consultare un medico per avere una diagnosi chiara.
Anche le spezie come l’anice, la cannella o i chiodi di garofano, presenti in molte squisitezze natalizie, possono essere fonti inaspettate di disturbi per alcune persone con il raffreddore da fieno per via della cosiddetta reazione crociata, chiamata anche allergia alimentare associata a pollini: poiché le proteine dei pollini e di determinati alimenti sono simili, il corpo le considera tutte allergeni e reagisce. I sintomi si limitano di norma a un formicolio o prurito in bocca. Il nostro suggerimento è di provare alternative prive di queste spezie.
Buone feste! Roxane Guillod, esperta di aha! Centro Allergie Svizzera
Ottobre 2021
Allergia al cloro?
Domanda:
Cara aha!infoline, ogni volta che vado in piscina mi viene un’eruzione cutanea fastidiosamente pruriginosa e gli occhi mi bruciano in modo insopportabile. Può essere un’allergia al cloro? Grazie mille per la risposta! T.
Risposta:
Cara T., le allergie al cloro sono molto rare. Nella maggior parte dei casi, i disturbi dopo essere stati in piscina sono dovuti alla pelle e alle mucose irritate dal cloro. I sintomi che ha descritto lei – pelle arrossata che prude e su cui si formano pustole, e occhi che bruciano – sono tipici.
Alcuni accorgimenti possono lenire i disturbi:
- si sciacqui bene sotto la doccia prima di entrare in acqua. Così facendo, elimina molte sostanze, come cellule cutanee o sudore, con cui il cloro potrebbe reagire. Riducendo la quantità di particelle che finiscono in acqua, si forma anche meno cloramina, una sostanza irritante;
- indossi gli occhialini;
- si sciacqui bene sotto la doccia subito dopo essere uscita dalla piscina per eliminare il cloro;
- per lavarsi, utilizzi un gel doccia delicato con pH neutro;
- applichi con cura una crema liporestituente.
Se dovesse avere comunque il dubbio di essere allergica al cloro, le raccomandiamo di consultare un allergologo.
Noemi Beuret, esperta di aha! Centro Allergie Svizzera
Settembre 2021
Allergia all’uovo di gallina: l’uovo nella torta è tollerato?
Domanda:
Cara aha!infoline, mio figlio di tre anni è allergico all’uovo di gallina. Deve rinunciare all’uovo in tutte le sue forme, quindi anche cotto e come ingrediente di prodotti da forno? Cari saluti, G.
Risposta:
Caro G., tutto dipende dall’allergene a cui reagisce suo figlio. Finora, nell’uovo di gallina – soprattutto nell’albume – sono stati identificati quattro allergeni. Tre di questi non resistono al calore, ciò significa che le temperature elevate ne distruggono la struttura e le pietanze cucinate sono ben tollerate. L’allergene di uova di gallina deve tuttavia essere esposto per un tempo prolungato a un determinato calore. In altre parole, una torta contenente uova deve stare in forno per almeno un’ora a 180 °C, i muffin devono starvi per minimo 25-30 minuti, sempre a 180 °C. Le uova strapazzate o le creme restano vietate, perché non possono essere cotte a fondo.
Come fare per scoprire a quale allergene reagisce suo figlio? Con un test del sangue, il medico o il pediatra può dapprima vedere per quali allergeni il sistema immunitario di suo figlio ha già formato anticorpi. Quest’informazione rivela però solo una sensibilizzazione, non un’eventuale allergia. Con un test di provocazione orale (in tedesco), svolto sotto sorveglianza medica, si può poi individuare l’allergene a cui suo figlio effettivamente reagisce e a partire da quali quantità. Per concludere, una buona notizia: il 60-80 per cento di tutti i bambini della prima infanzia allergici all’uovo di gallina sviluppa una tolleranza entro l’età scolastica.
Tanti auguri! Laure Tercier, esperta di aha! Centro Allergie Svizzera
P.S. Nel contributo «Dolci senza uova» trova molti suggerimenti per sostituire le uova.
Luglio 2021
Puntura di vespa in gravidanza
Domanda:
Cara aha!infoline, al momento ci sono molte vespe in giro. Non ne ho paura e non ho mai reagito con un’allergia a una puntura. Ora però sono al settimo mese di gravidanza e mi chiedo se una puntura di vespa non possa essere pericolosa per il piccolo. Cari saluti, P.
Risposta:
Cara P., possiamo tranquillizzarla: una puntura di vespa non costituisce un pericolo maggiore del solito per una donna incinta che finora non ha reagito al veleno di insetti. Non deve temere per il piccolo che porta in grembo, nemmeno se dovesse venire punta sulla pancia. A prescindere dal fatto che lei sia allergica o no, è bene tenere presente che, in caso di puntura nell’area della gola o della bocca, dovrebbe subito raffreddare la zona, ad esempio succhiando un cubetto di ghiaccio, e allertare i soccorsi (ambulanza: 144). Raffreddare la zona rallenta l’eventuale chiusura delle vie respiratorie per gonfiore.
Purtroppo è anche vero che un’allergia al veleno delle api o delle vespe può svilupparsi in qualsiasi momento. È dunque importante adottare il comportamento corretto se minuti (al massimo un’ora) dopo la puntura si manifestano sintomi allergici, come reazioni cutanee su tutto il corpo, gonfiori al viso, vomito, mal di pancia, affanno o crollo della pressione fino allo svenimento, arresto respiratorio o collasso cardiocircolatorio. Una reazione di tale gravità può essere letale, urge dunque allertare immediatamente i soccorsi.
Le auguro il meglio per gli ultimi mesi di gravidanza. Cari saluti, Nadia Ramseier, esperta di aha! Centro Allergie Svizzera
Giugno 2021
Sintomi più marcati prima del temporale?
Domanda:
Cara aha!infoline, sono da anni allergico ai pollini e finora sono sempre stato convinto che la pioggia ripulisse l’aria dai pollini e mi portasse quindi sollievo. Un mio amico mi ha detto che non è così quando c’è il temporale. Chi di noi ha ragione e perché? Cari saluti, Z.
Risposta:
Caro Z., avete ragione entrambi. È vero che la pioggia ripulisce l’aria dai pollini, a patto che duri almeno mezz’ora. Diversa è la situazione prima di un temporale o proprio mentre sta iniziando. I venti discendenti e la pioggia portano in basso i pollini di graminacee sospesi negli strati superiori dell’aria, e ne provocano così un rapido aumento della concentrazione. L’elevata umidità dell’aria gonfia i pollini fino a farli scoppiare. In questo modo, vengono liberate microparticelle allergeniche in grado di penetrare ancora più in profondità nelle vie respiratorie. Nelle persone con allergia ai pollini e asma allergica, un fronte temporalesco può pertanto peggiorare il prurito e gli starnuti, provocare tosse o gravi disturbi respiratori. Nell’imminenza di un temporale, in quanto allergico ai pollini dovrebbe dunque restare in casa e chiudere le finestre oppure, se è in giro, avere sotto mano gli antistaminici.
Con i migliori saluti, Noemi Beuret, esperta di aha! Centro Allergie Svizzera
Maggio 2021
Eczema atopico nelle parti intime
Domanda:
Cara aha!infoline, da tempo soffro di eczema atopico, che ora ha raggiunto anche le parti intime. È una condizione che mi pesa molto. Avete qualche consiglio per aiutarmi? Cari saluti, A.
Risposta:
Cara A., un eczema atopico può effettivamente colpire tutte le aree della nostra pelle. Per il trattamento nelle parti intime valgono le stesse raccomandazioni utili in generale.
Cerchi il più possibile di evitare pressioni meccaniche (p.es. andando in bicicletta) o biancheria troppo stretta di materiali non traspiranti. A contatto con la pelle porti tessuti morbidi, come seta liscia, viscosa, lyocell o cotone pettinato. È utile anche indossare la biancheria al contrario, dato che pure le cuciture possono irritare la pelle. Eviti l’ammorbidente quando fa il bucato, e lo sostituisca con una piccola quantità di aceto.
Per la cura di base quotidiana, utilizzi se possibile prodotti senza coloranti, conservanti e sostanze odorose, e prodotti leggermente liporestituenti con pH neutro di 5,5. Eviti le salviettine umidificate o le creme disinfettanti. Applichi anche sulla pelle delle parti intime prodotti di cura grassi e idratanti. È possibile che le creme che utilizza sul resto del corpo le diano sensazioni sgradevoli. Quelle contenenti urea andrebbero ad esempio evitate perché potrebbero provocare bruciore. Le infiammazioni leggere e di media gravità di regola vanno trattate, previa consultazione medica, con prodotti a base di cortisone, che ha un effetto antinfiammatorio. Pure gli immunomodulatori, anch’essi prescritti dal medico, agiscono contro l’infiammazione e sono adatti all’uso nell’area genitale. Se non dovesse già essere in cura medica per questo problema, le raccomandiamo di rivolgersi a uno specialista in dermatologia.
Sonja Hartmann, esperta aha! Centro Allergie Svizzera
Marzo 2021
Freddo e pomfi pruriginosi
Domanda:
Cara aha!infoline, due giorni fa ho fatto le pulizie di primavera e ho tirato a lucido tutto, mobili, pavimenti, armadi a muro e finestre. Da quel momento però mi prudono gli occhi e ho mal di testa. È forse per i prodotti che ho usato per pulire? Cari saluti, J.
Risposta:
Caro J., i detergenti possono effettivamente contenere sostanze irritanti o allergeniche. Ci sono ad esempio persone che non tollerano sostanze odorose o coloranti e reagiscono – come da lei descritto – con occhi che lacrimano e prudono. Sono possibili anche sintomi che ricordano l’asma e reazioni cutanee ritardate, come arrossamenti, eczemi o prurito. Possono inoltre manifestarsi disturbi aspecifici, come emicrania o malessere. Le consigliamo pertanto di utilizzare prodotti privi di sostanze odorose e coloranti, e di dosarli con parsimonia. Per spolverare spesso basta uno straccio in microfibra umido, nient’altro. I liquidi vanno preferiti agli spray, che sollecitano maggiormente le vie respiratorie. Se spray deve essere, è meglio ricorrere a quelli che si pompano, senza propellenti, per la semplice ragione che formano gocce più grandi e dunque penetrano meno a fondo nelle vie respiratorie. I prodotti particolarmente adatti alle persone con allergie e intolleranze sono contrassegnati dal marchio di qualità Allergia. Qui trova i detersivi e detergenti certificati.
Se i sintomi dovessero persistere o peggiorare, le raccomandiamo di rivolgersi al medico. È utile e importante individuare il fattore scatenante per evitarlo in futuro.
Con i migliori saluti, Sonja Hartmann, esperta di aha! Centro Allergie Svizzera
Giugno 2020
Allergia alla frutta?
Domanda:
Cara aha!infoline, adoro l’estate e i suoi frutti, anche se non sempre reagisco bene a fragole e compagnia bella: dopo il mio frullato mattutino mi viene infatti mal di pancia. È un’intolleranza? Cari saluti, M.
Risposta:
Cara M., purtroppo può essere che lei, come quasi il 15 per cento degli abitanti in Svizzera, soffra del cosiddetto «malassorbimento del fruttosio». Non è un’allergia, bensì un disturbo del tratto digerente: l’intestino tenue non è in grado di assorbire sufficientemente il fruttosio, una parte del quale viene quindi degradato nell’intestino crasso con possibili disturbi come dolori e crampi addominali, flatulenza, diarrea, senso di oppressione nella regione epigastrica, nausea, vomito ed eruttazione. Il malassorbimento del fruttosio viene diagnosticato con un test respiratorio H2 eseguito dal medico, dopo di che con un dietista si definisce la tolleranza individuale. La buona notizia è che una determinata quantità di frutta, ad esempio ripartita sull’arco della giornata oppure consumata in combinazione con altri alimenti (come il müsli o lo yogurt), è in genere ben tollerata. È quindi probabile che possa continuare a gustarsi le fragole e quant’altro le piace. Tenga tuttavia presente che il mal di pancia può avere anche altre cause. Le raccomandiamo pertanto di consultare un medico o un dietista.
Cari saluti, aha!infoline
Maggio 2020
Dermatite atopica – che cosa indossare?
Domanda:
Cara aha!infoline, settimana scorsa il pediatra ha diagnosticato un eczema atopico a mia figlia di due anni. L’eczema si estende su braccia e gambe. Ora non so a che aspetti badare nella scelta dell’abbigliamento. Grazie mille per qualche apprezzato consiglio! Cari saluti, I.
Risposta:
Cara I., è effettivamente importante che l’abbigliamento sia adatto alla pelle sensibile di sua figlia. Nei nostri corsi sulla neurodermite, consigliamo quanto segue.
- Tenere solo tessuti morbidi a contatto con la pelle: seta liscia, viscosa, lyocell, cotone pettinato, lana merino finissima o extrafine (fibre < 20 µm).
- Evitare la lana e i tessuti non traspiranti.
- Indossare abiti con rivestimento antimicrobico o biancheria di cotone con fili d’argento, che possono migliorare lo stato della pelle.
- Optare per abiti leggeri che lasciano passare l’aria ed evitare quelli troppo caldi.
- Togliere le etichette (possono irritare la pelle).
- Indossare la biancheria al contrario (le cuciture irritano la pelle).
- Evitare le ghette in poliestere, meglio optare per calzamaglie intime.
- Indossare abiti chiari (i coloranti scuri possono irritare la pelle).
- Scegliere biancheria da letto di lino o cotone (la spugna può sfregare e irritare).
- Adottare la tuta per neurodermite come pigiama.
- Durante il bucato, prestare attenzione a che il detersivo venga completamente sciacquato via.
- Invece dell’ammorbidente, usare una piccola quantità di aceto.
- Eseguire sempre delle prove prima di utilizzare un nuovo detersivo.
Queste e altre informazioni importanti sono riportate nella nostra «Guida per chi è affetto da dermatite atopica», scaricabile gratuitamente nel nostro aha!shop.
Cari saluti, aha!infoline
Aprile 2020
Quattordici piante allergeniche?
Domanda:
Cara aha!infoline, da vittima del raffreddore da fieno, in questo periodo inizio tutte le mie giornate con un’occhiata all’applicazione «Pollini-News» e ho notato una cosa: perché viene indicata la concentrazione pollinica di soli quattordici piante, arbusti e graminacee? E tutte le altre piante? Non sono così allergeniche? Sono curioso di sapere. Grazie e saluti, Z., 51 anni
Risposta:
Caro Z., nell’app figurano i quattordici tipi di polline che più di frequente in Svizzera sono all’origine di un’allergia. Tradotto in cifre, nel nostro paese il 95 per cento delle allergie ai pollini ha soli sei «colpevoli»: graminacee, betulla, frassino, nocciolo, ontano e assenzio. Anche l’ambrosia rientra tra i quattordici pollini più importanti dal punto di vista allergenico, nonostante la sua concentrazione in Svizzera sia ancora contenuta. Ne bastano tuttavia pochi granuli nell’aria per scatenare una reazione. Nell’app elenchiamo poi i sette tipi di polline con un potenziale allergenico moderato: carpino bianco, platano, faggio, quercia, castagno, acetosa e piantaggine. Questo non significa che gli altri tipi di polline non siano allergenici, lo sono solo più raramente.
È possibile che nei prossimi anni il numero di pollini con elevato potenziale allergenico aumenti, ad esempio se con i mutamenti climatici incominciano a crescere anche da noi altre piante allergeniche, come il cipresso.
Cari saluti, aha!infoline
Gennaio 2020
Dolci senza uova?
Domanda:
Cara aha!infoline, mio figlio di due anni è allergico all’uovo di gallina, una bella sfida per me, che adoro preparare dolci. Con che cosa posso sostituire le uova nelle torte, nei muffin, nei biscotti e affini? Grazie per la risposta e cari saluti, J., 34 anni
Risposta:
Cara J., dato che l’uovo in genere non viene utilizzato per conferire sapore bensì per favorire la lievitazione o legare, ci sono svariate alternative. Esiste ad esempio una speciale polvere sostitutiva, solitamente composta di amido, farina e un agente lievitante. Secondo la ricetta, si possono considerare anche alternative vegetali. Per le crêpes dolci, i muffin o determinati biscotti si può benissimo usare mezza banana matura, tenendo presente che se è molto matura può influire leggermente sul sapore. Nelle ricette con il cioccolato o le noci, un uovo può essere sostituito da un cucchiaio di semi di lino macinati fatti gonfiare in tre cucchiai d’acqua. Per le torte, i muffin o altri dolci da forno, si può ricorrere a tre cucchiai di purea di mele. Per via del sapore delle alternative, consigliamo di non sostituire più di quattro uova alla volta. Per le preparazioni pesanti e soffici, come i brownies, o le creme, al posto di un uovo si possono utilizzare 50–60 grammi di purea di tofu setoso. Per gli impasti da mescolare, un cucchiaio raso di farina di soia o di ceci è un’ottima alternativa. L’albume montato a neve, infine, può essere sostituito con l’aquafaba, il denso liquido di cottura di ceci e fagioli.
Buone sperimentazioni! aha!infoline
Dicembre 2019
Allergici ai biscotti di Natale?
Domanda:
Cara aha!infoline, ieri ho addentato un biscotto all’anice e ho avvertito subito un senso di intorpidimento sulla lingua e prurito in gola. Vuol dire che ora sono allergico pure ai biscotti di Natale o all’anice? Per quanto ne so, sono allergico «solo» ai pollini. Cari saluti, P., 57 anni
Risposta:
Caro P., dato che lei è allergico ai pollini, probabilmente si tratta di una reazione crociata alle spezie (nel suo caso l’anice). Non è una nuova allergia, semplicemente le strutture di determinati allergeni pollinici e alimentari si assomigliano al punto che il sistema immunitario non le distingue e innesca una reazione a prescindere. Le spezie contenute in molte pietanze e bevande natalizie, come il pan pepato o il vin brûlé, possono causare disturbi a chi è allergico ai pollini. Di norma, tali disturbi si limitano al cavo orale, come prurito, leggeri gonfiori o appunto senso di intorpidimento sulla lingua. Per questa ragione, le raccomandiamo prudenza nel consumo di biscotti all’anice e, in presenza di reazione, di rinunciarvi del tutto. In alternativa, può gustarsi dolci senza spezie, come i discoletti, i milanesini o i sablé.
Auguri di Buone Feste, aha!infoline
Settembre 2019
È il momento giusto per liberarsi del raffreddore da fieno?
Domanda:
Cara aha!infoline, con l’arrivo dell’autunno, posso finalmente godermi una tregua dal raffreddore da fieno. Un’amica mi ha detto che questo sarebbe il momento ideale per incominciare una desensibilizzazione. È vero? Cari saluti, M. 43 anni.
Risposta:
Caro M., la sua amica ha ragione. In autunno non circolano più pollini, quindi è il momento migliore per incominciare una desensibilizzazione. Il corpo non è quasi più esposto ad allergeni pollinici e può esservi abituato in modo lento e graduale. In diversi casi, la primavera successiva si avvertono già molto meno i sintomi. La desensibilizzazione, chiamata anche immunoterapia specifica, prevede test cutanei ed ematici, con cui l’allergologo verifica quali sostanze provocano una reazione allergica.
Sulla base di questo profilo individuale, viene composta la soluzione contenente allergeni che sotto controllo medico verrà iniettata nel braccio oppure assunta sotto forma di pastiglie/gocce sublinguali. Inizialmente, questa procedura è ripetuta a intervalli brevi che si allungano sempre più. Con il tempo, anche la dose di allergeni aumenta e il sistema immunitario viene così gradualmente abituato alle sostanze. La terapia dura tre-cinque anni ed è importante che venga seguita senza interruzioni. Il tasso di successo, ossia la sparizione dei disturbi allergici, è del 65 per cento.
Maggio 2019
Al volante dopo aver assunto un antistaminico?
Domanda:
Cara aha!infoline, a causa della mia allergia ai pollini, devo assumere regolarmente un antistaminico. Ho letto che questo tipo di farmaco limita la capacità di guida. È vero? A che cosa devo prestare attenzione? Cari saluti, S., 41 anni.
Risposta:
Cara S., in Svizzera sono quasi due milioni le persone che soffrono di allergie e molte di loro assumono antistaminici contro sintomi come naso congestionato e occhi che lacrimano. Questi farmaci interrompono la reazione allergica, ma possono effettivamente causare sonnolenza come effetto collaterale. Tuttavia, questo vale soprattutto per i medicinali di vecchia generazione che superano la barriera sangue-cervello e bloccano determinati recettori del sistema nervoso centrale, provocando appunto stanchezza e sonnolenza. In tali casi, è bene essere prudenti se ci si mette al volante.
I farmaci più recenti si basano invece su un meccanismo d’azione diverso e inducono meno sonnolenza. Agiscono anche più a lungo e devono essere assunti soltanto una volta al giorno.
In ogni caso, le consigliamo di parlarne con l’allergologo, che saprà prescriverle un medicinale adeguato.
Cari saluti, aha!infoline
Aprile 2019
Occhiali o lenti a contatto in caso di raffreddore da fieno?
Domanda:
Cara aha!infoline, sono allergica ai pollini di nocciolo e betulla, e vorrei sapere se in linea di massima è meglio portare gli occhiali durante la stagione pollinica. Credevo che le lenti a contatto proteggessero meglio gli occhi proprio perché vi sono appoggiate sopra, ma i miei occhi sono sempre arrossati e prudono da matti. Sono disperata. Che cosa devo fare? Cari saluti, P., 24 anni.
Risposta
Cara P., per le persone allergiche ai pollini è meglio portare gli occhiali, per lo meno nei giorni in cui la concentrazione di pollini è elevata e sicuramente quando gli occhi sono già irritati e prudono. Gli allergeni dei pollini che finiscono sulla e sotto la lente a contatto possono irritare ulteriormente la congiuntiva. Se decide di mettere le lenti a contatto, si ricordi di indossare sempre gli occhiali da sole, che fungono da prima barriera contro i pollini. Gli antistaminici contro il raffreddore da fieno possono seccare gli occhi, che vanno idratati con le cosiddette «lacrime artificiali».
Se dovesse preferire comunque le lenti a contatto, è importante che le pulisca a fondo ogni volta che le porta per periodi prolungati. Quelle giornaliere hanno il vantaggio che, insieme alla lente, vengono eliminati anche gli allergeni che eventualmente vi aderiscono. Con l’occhiale invece i pollini nemmeno si avvicinano agli occhi.
Cari saluti, aha!infoline
Gennaio 2019
Mi serve un umidificatore?
Domanda:
Cara aha!infoline, soffro di allergie alle vie respiratorie e d’inverno l’aria molto secca all’interno dei locali crea parecchi problemi alle mie mucose. Un umidificatore potrebbe essere una soluzione o è soltanto un covo di batteri? Grazie per la vostra risposta, cari saluti, K., 52 anni.
Risposta:
Caro K., la secchezza delle mucose è sgradevole e può effettivamente peggiorare i sintomi allergici. Tuttavia, gli umidificatori andrebbero utilizzati soltanto se l’umidità dell’aria a una temperatura di 20-21 gradi resta inferiore per settimane al 30 per cento, e si manifestano sintomi come irritazioni delle pelle o degli occhi, oppure una maggiore frequenza di raffreddori.
Se desidera ricorrere all’umidificatore, consideri che è importante tenere sempre sotto controllo l’umidità dell’aria e sottoporre l’apparecchio alla manutenzione prescritta dal fabbricante. All’interno, l’umidità ottimale si aggira tra il 30 e il 50 per cento. Se è superiore, aumentano gli acari e la probabilità che si formino muffe.
La percezione dell’aria secca può avere anche altri motivi oltre alla ridotta umidità e spesso bastano pochi semplici accorgimenti: non riscaldare eccessivamente i locali, ridurre la polvere e le sostanze irritanti, non utilizzare troppe candele, arieggiare con regolarità e dotarsi di piante d’appartamento (rilasciano umidità). Alcune piante non sono tuttavia adatte agli allergici, ad esempio l’euforbia, l’albero della gomma (ficus), i cactus, la stella di Natale, la yucca e la dieffenbachia.
Nel nostro opuscolo dedicato e al rimando dell’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) sugli umidificatori, trova maggiori informazioni sulle sostanze scatenanti allergie e irritanti presenti nei locali.
Cari saluti, aha!infoline
Ottobre 2018
Allergia alle arachidi: attenzione ai baci!
Domanda:
Cara aha!infoline, ho una fortissima allergia alle arachidi. Baciare può essere pericoloso per me? Cari saluti, M., 24 anni.
Risposta:
Cara M., effettivamente un bacio potrebbe essere pericoloso per lei se il suo compagno ha appena mangiato arachidi. Nella sua saliva si troveranno allergeni in quantità sufficiente per scatenarle una reazione allergica. A quanto pare, gli allergeni delle arachidi permangono nel cavo orale per alcune ore, e pulire i denti o masticare una cicca non serve a niente. La soluzione più sicura è invitare il suo compagno a non mangiare arachidi quando siete insieme. Se proprio non può farne a meno, vi raccomandiamo di attendere alcune ore prima di baciarvi.
In ogni caso è importante che lei abbia sempre con sé i farmaci per le emergenze e che informi dell’allergia le persone che le stanno accanto.
Cari saluti, aha!infoline
Settembre 2018
Il mito dell’allergia al sole
Domanda:
Cara aha!infoline, le vacanze al mare erano appena incominciate quando all’improvviso le spalle si sono coperte di pustole rosse e di pomfi pruriginosi, spariti poi dopo alcuni giorni. Sono allergico al sole? Cari saluti, K. 47 anni.
Risposta:
Caro K., le persone tendono a chiamare «allergia al sole» ogni reazione della pelle scatenata dal sole. Di solito però non si tratta di una reale allergia, la pelle semplicemente reagisce all’improvvisa esposizione a un forte irraggiamento UVA e/o UVB, in taluni casi combinata con ingredienti di cosmetici. Per tutelarsi, le raccomandiamo di abituare lentamente la pelle al sole, di utilizzare solari con un elevato fattore di protezione e privi di grassi ed emulsionanti, e di rinunciare al profumo. Per una diagnosi esatta e un trattamento adeguato, le consigliamo di rivolgersi al suo medico.
Cari saluti, aha!infoline
Giugno 2018
Raffreddore da fieno in vacanza?
Domanda:
Cara aha!infoline, sono allergica a vari pollini. Per le vacanze andremo in Italia. Quali alberi ed erbe locali possono scatenare il raffreddore da fieno? Devo prepararmi al peggio? Cari saluti, M., 38 anni.
Risposta:
Cara M., effettivamente nell’area mediterranea crescono, oltre a quelle che stanno fiorendo anche da noi, piante che possono darle problemi. L’ulivo, ad esempio, può scatenare disturbi in chi è sensibilizzato al frassino. Anche il cipresso e la parietaria (che fiorisce fino in ottobre) possono provocare una reazione. Il nostro consiglio è di seguire con attenzione le previsioni polliniche della zona in questione. Sul nostro sito www.pollinieallergie.ch trova informazioni sulle concentrazioni polliniche in Italia e in altri paesi europei.
Buone vacanze! aha!infoline