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24.02.2021

Un benvenuto effetto collaterale: le mascherine proteggono anche dai pollini

La primavera sta arrivando e con essa i pollini, che in Svizzera causano problemi a due milioni di persone. Che l’obbligo della mascherina imposto dal coronavirus possa rivelarsi utile anche in questo contesto? Lo abbiamo chiesto al prof. dott. med. Arthur Helbling, Direttore del policlinico di allergologia e immunologia presso l’Inselspital di Berna e membro del Consiglio scientifico di aha! Centro Allergie Svizzera.

Tutti indossano la mascherina contro il coronavirus. Funziona anche contro i pollini?

Prof. dott. med. Arthur Helbling: Sì, indossare una mascherina può essere di aiuto a chi soffre di allergia ai pollini, perché questi ultimi non riescono ad attraversare gli strati di tessuto. Persino i più piccoli sono troppo grandi per superare questa barriera. E se i pollini non entrano in contatto con le mucose di naso e bocca, non scatenano nemmeno sintomi. Nella maggior parte dei casi, disturbi come naso che cola, prurito in bocca o starnuti sono nettamente leniti.

Quali modelli di mascherine sono i più efficaci?

Le mascherine standard filtrano le particelle più grandi di 3 micrometri. Le N95, chiamate anche FFP2, bloccano particelle da 0,04 micrometri. Considerato che i pollini hanno dimensioni tra i 10 e i 100 micrometri, entrambi i tipi di mascherina li trattengono. Ai fini della riduzione dei sintomi della rinite allergica, nonostante il maggiore grado di filtrazione le mascherine N95 non comportano praticamente alcun vantaggio rispetto a quelle standard.

Che cosa occorre tenere presente quando si indossa la mascherina?

Chi, nonostante la mascherina, starnutisce spesso deve cambiarla a intervalli regolari, anche più volte al giorno. Umida, la mascherina non protegge più, né dai pollini né dai virus. Chi soffre di allergie dovrebbe assumere i farmaci del caso prima di uscire di casa per evitare così di dover starnutire o tossire. È importante che la mascherina sia indossata correttamente, aderente al viso, altrimenti i pollini e altre particelle raggiungono comunque il naso e la bocca.

Il raffreddore da fieno coinvolge spesso anche gli occhi, che prudono e si infiammano.

La mascherina non può evitare che gli occhi si arrossino, lacrimino o prudano. A volte gli occhiali offrono una certa protezione dai pollini. L’utilizzo di un collirio può dare sollievo. In generale, l’allergia ai pollini andrebbe trattata per evitare che le mucose diventino eccessivamente sensibili e reagiscano anche con irritazioni non allergiche a odori, profumi, polvere o fumo. Per il trattamento di un’allergia ai pollini si ricorre agli antistaminici, eventualmente a preparati cortisonici locali o alla desensibilizzazione.

Che altro si può fare, oltre ad assumere i giusti farmaci e indossare la mascherina?

Ogni volta che si sta all’aperto, ma basta già aprire una finestra, si entra in contatto con i pollini, che si depositano su abiti, berretti e capelli, e vengono così trasportati all’interno. Quando si arriva a casa, è pertanto utile cambiare gli abiti, fare la doccia e lavarsi i capelli. I filtri antipolline alle finestre proteggono dove si arieggia più di frequente o se si dorme con la finestra aperta.

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